Nei secoli, Arsoli è stata visitata da papi, regnanti, condottieri, artisti valenti, scrittori e santi di cui trovate traccia nei vari argomenti trattati. Tra questi, vogliamo evidenziarne alcuni che hanno lasciato un segno indelebile.
Amico d'Arsoli - appartenente alla Famiglia Passamonti che detenne il feudo di Arsoli dal 1256 al 1536. Cuore di combattente più che amministratore feudale, lascio Arsoli per andare a difendere la libertà di Firenze. Come narrato dalle Historie Fiorentine, pur in avanzata età, si distinse in diversi combattimenti, partecipando alla famosa battaglia di Gavinana al fianco di Francesco Ferruccio (quello del "vile tu uccidi un uomo morto"). Solo con l'inganno di una imboscata fu catturato e ucciso dai Colonna suoi nemici da sempre.
Arsoli ricorda ogni anno le sue gesta con il "PALIO DELL'AMICO" che si celebra nel periodo fine giugno-primi di luglio con rievocazioni storiche di duelli e combattimenti, sfilate in costume medievale, concerti di musica antica, libagioni negli antichi quattro borghi di San Lorenzo, San Bartolomeo, San Rocco e Castello che si contendono "la spada di Amico".
Luigi Pirandello - per diversi anni frequentò Arsoli, soprattutto nei periodi estivi e di vacanza, giungendo con il calesse dalla vicina Anticoli ove risiedeva il figlio Fausto.
Il suo riferimento era il Bar Altieri nella centralissima Piazza Valeria dove usava consumare una gassosa e chiacchierare con la gente. Una bella fotografia lo ritrae proprio seduto ad un tavolo del bar.
All'epoca Arsoli era un centro importante sia per esser capoluogo mandamentale che per la fervente vita sociale, con tante attività produttive, la presenza della Famiglia Massimo e della numerosa borghesia.
Fu proprio Pirandello a definire Arsoli "la piccola Parigi", citazione della quale ogni arsolano ancora è fiero.
San Tommaso da Cori - questa figura è legata al miracolo per il quale Tommaso da Cori è stato canonizzato nel 1999.
Il 26 agosto 1956 mentre passava per Arsoli l'urna con le sue spoglie, il bambino Bruno Rinelli di tre anni cadde in un caldaio di acqua bollente riportando ustioni per gran parte del corpo tanto che i medici ne decretarono l'impossibilità a sopravvivere. I panni del bambino furono accostati all'urna che in processione passava fuori dall'abitazione proprio mentre i parenti chiedevano aiuto. Il bambino dopo appena pochi giorni guarì completamente e la scienza, nonostante anni ed anni di approfondimenti, non ha saputo spiegare l'incredibile guarigione tanto che la Chiesa dopo un lungo processo di canonizzazione ha considerato il fatto come miracolo.
Alessandro Morani - è difficile tracciare in poche righe il ritratto di quest’uomo la cui biografia non è altro che una vita dedicata all’arte iniziata sin da fanciullo nella bottega del padre.
Durante la sua lunghissima carriera artistica si accostò a diverse tendenze ed a notevoli personaggi della cultura del novecento. Tanto per citarne alcuni Cesare Pascarella, Giuseppe Sacconi, Aristide Sartorio, Alfredo Ricci, Ettore Ferrari, Giuseppe Raggio, Carlo Randanini, Adolfo De Carolis, Nino Costa, Enrico Coleman e poi ancora D’Annunzio per il quale realizzò le scenografie per la Gioconda, la Gloria e la Città morta e le illustrazioni di un libro di poesie. Insieme ad altri valenti artisti formò quella corrente artistica “della Campagna romana” che sviluppò una nuova visione del paesaggio inteso come “poesia dal vero”.
Insieme alla passione per il paesaggio sviluppò quella di artista decoratore divenendo maestro delle arti e mestieri nonché insegnante al Museo Artistico Industriale di Roma e in numerose altre Scuole d’Arte d’Italia tanto che furono suoi allievi i futuri architetti Marcello Piacentini, Armando Brasini e Alberto Calza Bini oltre a Duilio Gambellotti considerato uno dei maggiori esponenti del Liberty italiano. Numerosissime anche le conoscenze e collaborazioni con artisti d’oltralpe.
Della sua instancabile attività, che gli portò la nomina di Accademico di San Luca, un premio all’Esposizione Universale di Parigi ed altri numerosi riconoscimenti, per brevità si ricordano le importanti decorazioni di Palazzo Vidoni e di Villa Blanc in Roma, restauri all’appartamento Borgia in Vaticano, le vetrate di Santa Chiara in Assisi e lavori al Museo di Copenaghen.
Dell’artista, sono visibili ad Arsoli: una tela della SS.ma Trinità nella chiesa del SS.mo Salvatore, un affresco raffigurante San Francesco nella chiesa di San Bartolomeo, una grande tela dal titolo “Incipit vita nova” nel teatro comunale e una scultura in gesso raffigurante Santa Felicita presso il Centro di Documentazione delle Arti e Tradizioni. |