"Ciciarchiole": zuppa di fagioli e pasta di farina di grano fatta in casa, tagliata a quadrucci.
La "Sagra delle ciciarchiole e della fagiolina arsolana" la terza settimana di agosto o nella prima di settembre
"Sagne":
pasta con farina di grano o di farro con sola acqua; tagliata nella larghezza di un dito; condita solitamente con sugo di aglio, olio e pomodoro; servita nella "scifa" o nella spianatoia
"Sagnozzi": pasta con farina di grano, acqua e poco albume di uovo; tagliata stretta; cotta in brodo condito con lardo a piccoli pezzi
"Cillitti co' j'agliu": pasta con farina di grano, acqua e poco albume di uovo; tagliata molto stretta, larghezza e spessore si equivalgono; condita con sugo fatto con olio, aglio, pomodoro; è servita sulla spianatoia o nelle "scifette"; piatti di legno di forma rettangolare
"Gnucchitti": piccoli gnocchi di farina conditi con sugo di olio, aglio e pomodoro
"Pullenta": polenta di farina di granturco, servita sulla spianatoia e condita solitamente con sugo semplice o di spuntature di maiale o piccola cacciagione o lumache. Di quella avanzata se ne facevano porzioni da riscaldare al fuoco come "frittegli"
"Frascaregli": si fanno cuocendo in acqua la farina di grano ridotta in granelli; serviti nella spianatoia come la polenta; sono conditi con sugo di aglio, olio e pomodoro
"Maritigliu": si ottiene aggiungendo alla pasta lievitata di farina di grano, farina di granturco e semi di anice
"Fasoli co lle coteche":
fagioli cotti in umido con abbondanti cotenne di maiale
"Fasoli allissi": fagioli cotti al fuoco del camino entro una tipica "pigna" di terracotta; conditi unicamente con olio di oliva
"Erbe mmischie":
è un composto di verdure di campo, cicoria ed altre erbe, lessate e ripassate in padella con olio e aglio
"Broccoli o cicci soffocati": cavoli o rape cotti al crudo (si mettono in un tegame, contemporaneamente, verdura, olio, aglio e un pò di aceto e si lasciano cuocere tenendo il tegame sempre coperto)
"Pizzigliu a furnu ardente": è una pizza di pasta di pane cotta sulla bocca del forno a legna, mentre viene riscaldato con sterpi secchi.
"Pizza 'nfrasca": è pane realizzato con farina di grano e granturco, cotto al forno a legna
"Pizzigliu alla rostera": è pane realizzato con farina di granturco impastata con acqua e cotta in una padella bucherellata
"Pizza summa": pizza fatta con pasta di pane ancora non lievitata e cotto sotto il coppo
"Pizza pe tterra": è il pane del giorno di Pasqua. Oltre alla farina di grano vi si impastana uova, semi di anice, olio - confezionato in pagnotte è cotto al forno al legna
"Pizza leveta": è un dolce pasquale preparato ammassando farina, uova, uva passita, canditi e zucchero. Si mette in teglie un pò alte e si lascia lievitare in casa prima di cuocerla al forno a legna.
"Frittegli de patane": si ottengono con impasto di farina, patate schiacciate, uva passita, zucchero e rhum, tagliate a losanghe e fritte in olio bollente. Solitamente venivano preparati per la vigilia di Natale insieme a "frittegli cogli broccoli" e "frittegli cogliu baccalà".
500 gr di patate schiacciate - 400 gr farina - 2 cucchiai di zucchero - 100 gr uvetta messa a bagno
"Pangiallu": dolce natalizio realizzato con frutta secca: noci, nocciole, mandorle, fichi, cioccolato e canditi; il tutto amalgamato con miele e cotto al forno
"Pizzafritta": è una frittella realizzata con pizza lievitata cotta in padella in olio abbondante e bollente. Può essere anche consumata a dolce se cosparsa di zucchero o condita con salsa di pomodoro. Sagra della pizzafritta celebrata all'inizio della primavera.
"Tisichelle": dolcetti gustosi e delicati ottenuti battendo uova, zucchero, qualche seme di anice e pochissima farina. L'impasto preso a cucchiai e deposto in teglie si cuoce al forno ed assume una forma rotonda e schiacciata
"Ciammellette de magru": sono piccole ciambelle fatte con impasto di farina, semi di anice, zucchero, pezzetti di noce, olio e vino
"Ciammelle della fratellanza": grossa ciambella realizzata con impasto dosato di farina, uova, latte, olio di oliva, semi di anice; lievitata e "biscottata" in acqua bollente e poi cotto al forno a legna. E' il dolce che ogni confraternita religiosa dona ai propri confratelli nel giorno della festa del Santo. Peso e grandezza sono stabiliti dagli antichi statuti. Il donarla e riceverla è segno di fratellanza ed amicizia. A questi, sporadicamente, si aggiungevano frittate, carni di castrato e di pecora (riservate ai pochi abbienti) mentre più usuale era la consumazione di formaggi freschi o stagionati (ricotta, caciotte e pecorino) ricavati dalla pastorizia locale. Per la loro costituzione assolutamente genuina sono stati rivalutati tanto da essere considerati vere e proprie "ghiottonerie" ed essere celebrati localmente in Sagre e ricorrenze particolari.